Giovedi 2 febbraio 2017 giorno in cui la Chiesa fa memoria della presentazione di Gesù al tempio, abbiamo celebrato la XXI Giornata Mondiale della Vita Consacrata.
L’augurio per tutti noi che viviamo esclusivamente per Dio, per la Chiesa, per il prossimo nella pazienza, nella gioia e nella perseveranza è che il Signore Dio ci confermi nella bellissima scelta che abbiamo fatto, infiammando giorno dopo giorno i nostri cuori.
Durante la concelebrazione eucaristica per i consacrati nella Basilica Vaticana, Papa Francesco nella sua omelia ha detto:
“Questo atteggiamento renderà fecondi noi consacrati, ma soprattutto ci preserverà da una tentazione che può rendere sterile la nostra vita consacrata: la tentazione della sopravvivenza. Un male che può installarsi a poco a poco dentro di noi, in seno alle nostre comunità. L’atteggiamento di sopravvivenza ci fa diventare reazionari, paurosi, ci fa rinchiudere lentamente e silenziosamente nelle nostre case e nei nostri schemi. Ci proietta all’indietro, verso le gesta gloriose – ma passate – che, invece di suscitare la creatività profetica nata dai sogni dei nostri fondatori, cerca scorciatoie per sfuggire alle sfide che oggi bussano alle nostre porte. La psicologia della sopravvivenza toglie forza ai nostri carismi perché ci porta ad addomesticarli, a renderli “a portata di mano” ma privandoli di quella forza creativa che essi inaugurarono; fa sì che vogliamo proteggere spazi, edifici o strutture più che rendere possibili nuovi processi. La tentazione della sopravvivenza ci fa dimenticare la grazia, ci rende professionisti del sacro ma non padri, madri o fratelli della speranza che siamo stati chiamati a profetizzare.”