Carissimi amici,
dopo un anno intenso, complesso e faticoso, arriva la gioia del Natale, ancora più attesa e densa di significato.
In questo avvento abbiamo ricevuto un grande dono dal nostro amato papa Francesco. La Lettera Apostolica “Patris Corde” tutta dedicata a San Giuseppe, che apre un anno dedicato a questo santo che il nostro fondatore, il Beato Clemente Marchisio, ha voluto metterci come punto di riferimento per vivere in pienezza il nostro carisma.
Noi, come Figlie di San Giuseppe di Rivalba, facciamo nostre le indicazioni che ci vengono suggerite da questo meraviglioso scritto del papa che sarà oggetto di meditazione anche nei nostri gruppi eucaristici e oblati di san Giuseppe (il Cenacolo Eucaristico FSG, Oblatos CFSJ e F. SÃO JOSÉ).
Dobbiamo ogni giorno cercare di imitare le virtù di San Giuseppe nel nostro servizio quotidiano, come ci viene ben ricordato dal Santo Padre:
San Giuseppe è Padre Amato e, come discendente di Davide e come sposo di Maria di Nazaret, è la cerniera che unisce l’Antico e il Nuovo Testamento.
Anche noi dobbiamo impegnarci ad amare e farci amare per vivere la nostra missione in ogni angolo della terra in cui siamo chiamate.
San Giuseppe è Padre nella tenerezza e ci insegna che avere Fede in Dio comprende pure il credere che egli può operare anche attraverso le nostre paure, le nostre fragilità e la nostra debolezza.
Quante volte, in questo anno di pandemia, abbiamo sperimentato il nostro limite e la fatica di guardare avanti con Speranza. Per questo l’esempio di San Giuseppe deve essere un riferimento che ci dona fiducia e ci fa sperimentare la Grazia di una missione da vivere ogni istante, come singole persone e nelle nostre famiglie e comunità.
San Giuseppe è Padre nell’obbedienza. In ogni circostanza della sua vita, seppe pronunciare il suo “fiat”, come Maria nell’Annunciazione e come Gesù nel Getsemani.
Di conseguenza anche noi dobbiamo riscoprire il significato che c’è nel fidarsi e nell’affidarsi, anche quando non comprendiamo fino in fondo la volontà di Dio. Camminiamo insieme su un percorso Illuminato e tracciato dalla Provvidenza che ci guida.
San Giuseppe è Padre nell’accoglienza. La sua accoglienza ci invita ad accogliere gli altri, senza esclusione, così come sono, riservando una predilezione ai deboli, perché Dio sceglie ciò che è debole.
Questo è un invito ad essere sensibili in particolare nei confronti delle persone in difficoltà. A questo siamo chiamate senza stancarci mai, per dare testimonianza della nostra scelta di vita al servizio del Signore e, di conseguenza, del prossimo.
San Giuseppe è Padre del coraggio creativo. Alla fine di ogni vicenda che lo vede protagonista, il Vangelo annota che egli si alza, prende con sé il Bambino e sua Madre e fa ciò che Dio gli ha ordinato.
La carità è creativa e richiede a tutti noi di avere coraggio per testimoniare i principi e i valori su cui si basano le nostre scelte. In questo San Giuseppe ci sprona a non avere indecisioni e, se c’è la necessità, dobbiamo essere pronti ad alzarci per dare vita ai nostri progetti ispirati dal Signore.
San Giuseppe è Padre lavoratore. La persona che lavora, qualunque sia il suo compito, collabora con Dio stesso, diventa un po’ creatore del mondo che ci circonda.
Il nostro fondatore, il Beato Clemente Marchisio, ci ha sempre spronate a vivere il lavoro al servizio di Gesù Eucarestia, guardando al Tabernacolo per vivere intensamente il servizio al nostro prossimo. Continuiamo a lavorare, così come ci conoscono in Italia e nel mondo, per essere segno di operante e laboriosa lode al Signore.
San Giuseppe è Padre nell’ombra. Il suo persistente silenzio non contempla lamentele ma sempre gesti concreti di fiducia.
Stare nell’ombra fa parte dello stile peculiare delle Figlie di San Giuseppe di Rivalba. Un nascondimento che non è mai assenza ma, al contrario, rappresenta per tutte noi una presenza attiva con il desiderio di contagiare il mondo con la Fede per Gesù Sacramentato.
Auguri di cuore!
Madre Angelita Guerriero